domenica 16 giugno 2013

Nonnini irrequieti a Cracovia

Bloccato un canale di radio Maria, per gli anziani è guerra.


16 Giugno, la temperatura supera i 30 gradi, mi avvicino alla piazza principale di Cracovia quando noto un'enorme folla agguerrita che marcia attraverso Grozka. Avvicinandomi noto cartelli e slogan inneggianti alla libertà di parola. Subito mi è sembrata una bella cosa, ma presto ho dovuto ricredermi.


Anziani manifestanti con bandiere
Arrivano da ogni parte della Polonia anziani che sembrano appena fuggiti da un'ospizio, suore e nipotini ignari vestiti da rudimentali boyscout; urlano con rabbia ed avanzano per la strada principale di Cracovia per difendere il loro ideale: radio Maria non si tocca!
Visuale ampia sulla folla a Grozka
Il canale deve riadattarsi alla nuova tecnologia, non è in regola con i contenuti, ma la destra cattolica polacca fa leva sul passato, e di fatti riscalda gli animi dei testimoni un più datati.
Ai tempi del comunismo in Polonia era proibita la religione cattolica, e il fatto che non funzioni radio Maria fa scattare la sindrome di persecuzione: i comunisti vogliono metterci a tacere!

Anziani con bandiere e altoparlante alle spalle

Questo spiega la canzone storica gridata dai manifestanti: "la Polonia deve essere Polonia", come se ancora fossero sotto i russi.
Questo spiega anche il cartello che esibiscono i vecchietti: "we demand freedom of speech". Carino il fatto che questi sono gli stessi vecchietti che tagliano i cavi ai concerti metal, accusandoli di satanismo.
Il problema di fondo: il discorso di radio maria è un ideale talmente radicato nella cultura nazionale, spontaneo, comunitario che viene espresso da cartelli in inglese, tutti uguali e probabilmente usciti dalla stessa stampante, messi in mano a vecchiotti che sanno forse dire "hello". Ma del resto, la Polonia deve essere Polonia.


Nessun commento :

Posta un commento

Adsense Mobile